La vita diversamente creativa di un analista

Amare i numeri, saperli leggere ed interpretarli non è da tutti, anzi in molti lo ritengono noioso. Tante volte mi hanno chiesto cosa ci sia di così bello nei numeri e per quale motivo mi affascinano così tanto. Forse è una questione di attitudine oppure è una sorta di creatività alternativa.

Da piccolo scrivevo sequenze consecutive di numeri e copiavo le classifiche della Serie A e della Serie B guardandole dal Televideo. Poi ho comprato FIFA 98 (che nostalgia!), trascrivevo le statistiche di ogni partita e dei giocatori migliori (passaggi, tiri, falli fatti, falli subiti, etc). Poi ho comprato Football Manager – il gioco manageriale in cui ci si deve immedesimare nell’allenatore di una squadra di calcio – gestendone anche le finanze.

Crescendo la passione per questi tanto “temuti” numeri è rimasta, diventando lo strumento che mi ha permesso di lavorare in differenti ambiti del marketing: da Marketing e CRM Analyst a Web & Social Media Analyst, ora sono un Data Analyst.

Un mondo senza numeri? Impossibile!

Provate ad immaginare un mondo senza numeri. Impossibile, vero?

I numeri sono onnipresenti da milioni di anni e assumono migliaia di diverse connotazioni a seconda del contesto.

Basti pensare al significato che assumono se ci appaiono in sogno, e noi cosa facciamo? Ci svegliamo, cerchiamo di ricordarli, li teniamo a mente e magari li giochiamo pure al lotto.

Quante volte al mattino vi svegliate e mentre fate colazione ascoltate l’andamento della borsa nonostante non ne capiate nulla? “… Il Dow Jones in avvio cede lo 0,89% a 25.293 punti, in scia all’S&P500 (-0,76% a 2.739 punti) e al Nasdaq (-0,77% a 7.185 punti)…” (5/02/2018)

(in tanti non proveranno nemmeno a leggere la riga precedente, già lo so)

Per il marketing, i numeri che formano il prezzo hanno un significato molto spesso psicologico, ad esempio 1,99 €: il nostro cervello tende a percepire tale prezzo come significativamente inferiore rispetto a ciò che realmente è. I prezzi come 1,99€ sono più attrattivi perché la nostra mente percepisce 1 invece di 2, ci sembrerà di risparmiare e quindi saremo più inclini ad acquistare.

La creatività sta proprio nel saper interpretare un dato in modo totalmente diverso a seconda del contesto. Per analizzare i numeri occorre essere diversamente creativi. Sì, analiticamente creativi.

Il marketing e l’analisi creativa dei numeri

La stragrande maggioranza delle persone pensa che con il termine marketing si intendano solamente le attività promozionali, la pubblicità, la vendita di prodotti e le chiamate assillanti di improbabili call center che cercano di propinare qualsiasi stupidata pur di vendere. Non è così!

Il marketing è la funzione aziendale che più di ogni altra cosa ha a che fare con il cliente. L’obiettivo del marketing, non è più solamente la vendita in sé ma si concretizza nel soddisfacimento dei bisogni del cliente.

Per Philip Kotler (considerato uno dei pionieri del Marketing Sociale ed il maggior esperto al mondo nelle strategie di marketing) il marketing è « un processo circolare in cui ascolto, comprensione dei bisogni e delle forze che agiscono sui mercati, progettazione di prodotti o servizi in grado di rispondere alle nuove opportunità individuate, comunicazione del vantaggio proposto e distribuzione si susseguono, interagendo e modificandosi continuamente. »

L’impresa deve quindi essere in grado di ascoltare e comprendere il mercato, individuare bisogni insoddisfatti e rispondere con un’offerta di valore adeguata e competitiva.

Ciò individua l’importanza sempre più crescente del marketing strategico, delle analisi di mercato, dello studio del comportamento del consumatore e, oggi più che mai, dell’utente digitale, un  utente che interagisce continuamente ed in modo ubiquo con i brand. È proprio grazie all’analisi di questi dati che i brand stessi possono ottenere informazioni preziose al fine di adottare ed indirizzare le strategie di marketing future. In sintesi, il marketing, la statistica e la psicologia devono andare di pari passo.

Analizzare e studiare i dati significa quindi avere una mente che pensa oltre al numero in sé, al fine di sviluppare azioni e strategie che portando un vantaggio al cliente, consumatore o utente, generano anche un profitto per l’impresa. Per sviluppare una strategia occorre avere un team di persone con una montagna di idee, tanta fantasia, senza paura di tentare o sbagliare e, ovviamente, con tanta pazienza.

I risultati arrivano solo dopo aver provato e riprovato, modificato o cambiato anche solo un piccolissimo dettaglio di quella strategia che inizialmente sembrava andar malissimo.

Ad esempio, qui a copiaincolla mi sto occupando di campagne digital a 360 gradi. In una campagna Facebook, LinkedIn o Google che sia, sapete quante volte occorre monitorare il comportamento degli utenti e di conseguenza adattare, modificare o cambiare la strategia in base a questi comportamenti? Infinite volte. È necessario immedesimarsi nell’utente e cercare di capire cosa vuole, cosa può chiedere e come può reagire ai differenti stimoli che una ipotetica azienda può fornirgli. Ciò è possibile grazie all’analisi dei dati.

Che tu faccia il Marketing Analyst, il CRM Analyst, il Digital Analyst, il Business Analyst o il Data Analyst, questa è la tua vita diversamente creativa, o meglio, analiticamente creativa.

Questo è il fascino dei numeri.

Perché i numeri sono belli? È come chiedere perché la Nona Sinfonia di Beethoven è bella. Se non vedi perché, nessuno può spiegartelo. Io so che i numeri sono belli. Se non sono belli i numeri, niente altro lo è.
(Paul Erdös)