Il seguente testo è a carattere divulgativo-scientifico.
Leggere attentamente durante un giorno di pioggia.
Tenere lontano dalle giornate di sole.

Vi siete mai chiesti da dove proviene quel fantastico odore che si percepisce nell’aria quando sta per piovere?

A me è sempre piaciuto.

Ma ci sono voluti una pandemia, due lockdown e ovviamente una giornata di pioggia per farmici soffermare e chiedermi a cosa fosse dovuto quel particolare odore, quasi impossibile da definire.

Provate a fare un tentativo: se vi chiedessero che odore ha la pioggia, cosa rispondereste?

Il vuoto totale.

Eppure, almeno una volta nella vita, ognuno di noi ha pronunciato la famosa frase “c’è aria di pioggia”, attirato da quell’insieme di profumi, fragranze e aromi che accarezza la punta del naso quando il cielo inizia a diventare scuro. Avvertire un odore particolare mentre è in arrivo un temporale, soprattutto dopo un periodo di siccità, è normale. E succede per un motivo esclusivamente scientifico.

L’AZOTO

Tutti noi sappiamo cos’è. Più o meno. Quando le prime gocce d’acqua iniziano a cadere si avverte un odore dolciastro e pungente: è l’ozono emanato dai terreni – quelli agricoli – dagli agenti inquinanti e da fonti naturali. L’attività elettrica all’interno delle nubi divide le molecole di azoto ed ossigeno presenti nell’atmosfera. Alcune di queste si ricombinano con il monossido di azoto, che a sua volta reagisce con gli altri composti presenti in atmosfera creando ozono. (che al mercato mio padre comprò…)

Avete capito insomma. È tutta questione di chimica.

IL PETRICOR

Questo non l’avete mai sentito, ne sono sicuro. La pioggia che cade sulle superfici asciutte solleva le molecole e le polveri depositate sulle superfici stesse. Se siete fortunati e vi trovate in mezzo alla natura, le molecole proverranno da piante e foglie e sentirete il profumo della vegetazione. Se la fortuna non è dalla vostra parte sentirete odore di letame. In città si avvertirà invece l’odore delle particelle di asfalto o cemento.

Questo odore ha un nome preciso: petricor.

Lo so, sembra il nome di un medicinale (“signora prenda 1 compressa di Petricor al mattino ed una alla sera”) ma in realtà è il termine coniato da due ricercatori australiani per descrivere la fragranza delle piante che si deposita nei terreni argillosi, e viene poi rimessa in circolo nell’aria dalle precipitazioni.

Ok però adesso ogni volta che piove non iniziate a dire “c’è odore di petricor” o “c’è aria di petricor”. Non è proprio bellissimo…

LA GEOSMINA

Sì, proprio lei (ma chi?). Al termine di un temporale, possiamo percepire un odore misto di terra, muffa, muschio ed umidità. Tutte queste cose insieme formano la geosmina. Per intenderci, la geosmina è il composto che dà quel gusto terroso alle barbabietole (e chi le ha mai mangiate le barbabietole?). La sua origine è dovuta a svariate famiglie di microbi e la sua “essenza” viene percepita molto facilmente dall’olfatto umano.

Ecco, questi tre elementi messi insieme ci fanno percepire quello che normalmente chiamiamo “odore di pioggia”. 

È un profumo che mi riporta alla mente bei momenti. Un profumo che ispira idee e progetti, nuovi obiettivi da raggiungere o cambiamenti che non posso più rimandare. A volte, quando piove, apro la finestra e rimango lì, in silenzio, ad ascoltare il rumore della pioggia ed annusare tutto ciò che mi passa sotto il naso. Nell’aria sento l’azoto, il petricor e la geosmina e ne rimango affascinato.

D’altronde, è tutta una questione di chimica. Basta pensare al forte collegamento che c’è tra l’olfatto e il nostro cervello. Ogni giorno, entriamo in contatto con centinaia di profumi che attivano il nostro cervello e ci regalano sensazioni ed emozioni.

Ma cosa c’entra tutto questo con la comunicazione e il marketing?

C’è tutto un mondo legato al marketing sensoriale e in particolare al marketing olfattivo.

Si tratta di creare fragranze che possano posizionare un marchio e che rispecchino quel marchio.

Basti pensare che al detersivo per piatti più venduto ancora oggi di Procter&Gamble – la più grande multinazionale di beni di largo consumo – fu aggiunta un’essenza al limone per poter suggerire il suo potere sgrassante.

Molte compagnie aeree vaporizzano profumazioni che favoriscano il rilassamento in chi ha fobia del volo. Un altro esempio davvero lampante è l’auto nuova. Il famoso “profumo di nuovo” è realmente un profumo, un aroma che alcune case automobilistiche immettono negli abitacoli per gratificare potenziali acquirenti. O ancora si può trattare del risultato di ore di studio dei materiali che compongono gli interni dell’auto.

Ecco perché l’odore della pioggia può scatenare in noi qualcosa: un sentimento nostalgico, un ricordo gioioso, un’ispirazione, un’idea illuminante.

Se anche a voi fa questo effetto, fatemelo sapere.

Non vorrei fosse una strana forma di perversione di chi abita in campagna…