Volevo iniziare dicendo che… AMO i giochi da tavolo.

Amo la loro estetica, le componenti, le illustrazioni, le miniature 3D da colorare e tutti i meeple colorati (momento glossario: i meeple sono le pedine di legno che scegliete ad inizio di un gioco per identificarvi).
Oltre a queste cose, i giochi da tavolo possono avere innumerevoli benefici: aiutano a passare tempo di qualità con amici e parenti, hanno effetti positivi sulla creatività, sulle capacità di concentrazione e di problem-solving, ma di questo ne ha già parlato la mia collega Laura nel suo articolo.

Io voglio portarvi ad esplorare ciò che si nasconde sotto la punta dell’ iceberg dei giochi da tavolo più famosi; suppongo conosciate tutti Monopoli, Risiko, le carte Pokémon, etc… Bene, oltre a questi classici c’è tutto un mondo che i più ignorano e io vi ci voglio portare.

Come i videogame, anche i giochi da tavolo si dividono in categorie. Non voglio descrivere tutti i vari generi, ma proverò a dare una panoramica dei più popolari.

German e American

Questi sono sicuramente i due generi più numerosi. German racchiude al suo interno giochi che prevedono la gestione e il recupero di risorse per raggiungere obbiettivi. Solitamente si tratta di competitivi indiretti, e raramente si può interagire direttamente contro un avversario specifico. Vi è inoltre una scarsissima componente di casualità, poiché in tutta la partita sono le scelte dei giocatori a influenzare l’andamento del gioco. La vittoria o sconfitta sono da imputarsi a errori personali. Tra gli esponenti di questa categoria vi consiglio: Ticket to Ride, Carcassonne, Everdell, Scythe.

Il genere American è quasi l’opposto del precedente: qui la fortuna la fa da padrona, dato che si lanciano spesso dadi o si gestiscono altri eventi casuali. Chiaramente non si gioca solo sperando di avere cuehm fortuna, ma ogni tanto non guasta! Sono giochi che prevedono lo sfoggio di un gran numero di materiali ricercati: molte miniature, plance dettagliate e carte colorate.
Tra i più illustri rappresentanti del genere possiamo trovare Rising Sun o Zombicide. In queste due categorie è difficile parlare di tempi di gioco: si comincia dal paio d’ore fino ad arrivare a giornate intere dedicate ad una singola partita.

Astratti e Dungeon Crawler

Gli astratti sono chiamati così perché non descrivono situazioni “reali”, ma vi alludono solo; la loro impostazione è molto simile a quella dei German ma con regole piuttosto basilari, che danno molte possibilità per gestire lo svolgimento della partita. Di solito gli elementi di gioco sono palesati a tutti i partecipanti, che possono ragionare senza il rischio di venire sorpresi dagli avversari! Tra di essi possiamo annoverare Santorini e Azul e anche il nostro gioco de “L’intervallo”.

I dungeon crawler sono giochi in cui più persone collaborano per completare missioni all’interno di vari dungeons (ambienti di gioco pieni di pericoli) per poter così guadagnare esperienza e nuovo equipaggiamento grazie al quale continuare l’avventura. Qui ci troviamo davanti all’apoteosi del genere American: tante miniature, un sacco di dadi da tirare e moltissimi contenuti! Di recente sono comparsi molti titoli in cui gli avversari vengono manovrati dal gioco stesso, sotto forma ora di carte che rappresentano le azioni delle creature, ora di vere e proprie app per cellulare che fanno le veci dei partecipanti. Possiamo menzionare Le Case della Follia (seconda edizione), Sword&Sorcery e Gloomhaven.

Giochi di Carte

Questo è un universo a sé  stante nei board game! Possiamo dividere il tutto in due macrogruppi: i giochi di carte “semplici” e quelli collezionabili (o Trade Card Game). Nel primo caso bisogna vincere la partita pescando carte da un mazzo comune, e creando una mano con cui battere gli avversari. Lo scontro diretto tra i giocatori in questo caso è il cuore della partita, e la casualità e segretezza nelle pescate serve a garantire la giusta dose di varietà e un brivido di incertezza. Questi giochi sono dotati di meccaniche semplici e veloci, che permettono di iniziare una partita dopo l’altra. Le confezioni e i formati delle carte sono molto variabili, ma all’interno del box vi è sempre tutto quello che serve ai partecipanti per giocare. Alcuni esempi? BANG!, Hero Realms, o Munchkin. Anche noi di copiaincolla abbiamo realizzato un gioco di carte per un cliente che distribuisce Fiori di Bach. (indovinate chi l’ha disegnato, ndr). I Fiori di Bach sono 38 e ognuno di essi è noto per differenti benefici. Il gioco è una versione semplificata del poker, con la differenza che le carte presentano la tipica struttura da card game collezionabili, ossia composte di caratteristiche che determinano la forza e/o l’utilità di quella specifica carta in quella specifica situazione di gioco. Questo ha dato la possibilità di dar vita ad un gioco che attorno alla compatibilità di “Carte Fiore” e “Carte Emozioni” costruisce sia il suo meccanismo di giocata vincente/perdente, sia la sua funzione nozionistica. Un gioco davvero “giocabile” e che informa chi gioca su un’infinità di informazioni, senza mai renderle boriose o complesse.

Parlando di giochi di carte collezionabili, basta elencare qualche nome per far capire subito a cosa ci riferiamo: MAGIC, Pokémon e Yu-Gi-Oh. Qui il grado di competitività raggiunge i livelli massimi, due sfidanti, ognuno con un proprio mazzo (realizzato dal giocatore stesso) si danno battaglia fino a quando uno dei due perde. Facile? Per niente! Ogni carta ha vari effetti e modificatori ed i regolamenti sono molto complessi, proprio per poter gestire un grandissimo quantitativo di variabili.

Wargame Tridimensionali

O conosciuti anche come “giochi di miniature”. Meglio fare qualche esempio per semplificare il tutto: Warhammer, Bloodbowl o Star Wars Legion. In questi giochi due contendenti si danno battaglia usando i propri eserciti personalizzati su un campo anch’esso realizzato ad hoc (solitamente serve molto spazio per giocare al meglio). Accompagnati solitamente da libri enormi di regole per gestire tutti i pezzi. Oltre le strategie per gestire al meglio i propri personaggi. Ed è proprio parlando di miniature che si scopre l’altra caratteristica essenziale, ossia il modellismo! Infatti i vari “soldatini” vanno montati e dipinti, come pure il campo di gioco si rivela una creazione artigianale.

Party Game

Questo genere di giochi ha lo scopo di intrattenere gruppi numerosi di persone. Qui le regole sono ridotte al minimo, poiché il fulcro dell’esperienza è l’interazione tra i giocatori. Anche il tempo delle partite è mediamente ridotto: solitamente si aggira sui 30 minuti. Alcune volte il gioco diventa persino più fisico, pensate a Twister! O ancora Exploding kittens!

Legacy e Escape Room

La caratteristica di questi giochi è che difficilmente possono essere utilizzati due volte dalle stesse persone! La struttura dei Legacy prevede che alcuni materiali vengano distrutti, danneggiati o modificati in modo permanente. Così l’esperienza diviene unica ed irripetibile, poiché le azioni e le scelte dei giocatori sono a senso unico ed alterano irrimediabilmente il contenuto delle confezione. Questa peculiarità farà storcere il naso a molti, me compresa, però l’esperienza è fantastica. Pandemic Legacy è il più famoso del genere.

Negli Escape Room come nel suo omonimo reale è necessario superare tutta una serie di prove per arrivare alla fine della partita: le confezioni sono composte da mazzetti di carte o piccoli manuali che racchiudono gli enigmi da completare. Le partite, in base al gioco, tengono impegnati i partecipanti sia per un paio d’ore sia per più sessioni. Purtroppo sono esperienze che possono essere completate una sola volta, altrimenti in una seconda giocata tutti saprebbero già le soluzioni. Alcuni esempi: T.I.M.E Stories o EXIT.

Come dicevo prima, aspetto assolutamente fondamentale dei board games è quello della grafica. Qualsiasi persona del settore e non, non può assolutamente resistere a certe componenti quali stampe speciali, carte da grattare come fossero gratta e vinci, adesivi da attaccare alla plancia, illustrazioni meravigliose, miniature da dipingere, oltre ad un piacere per la mente è anche un piacere per gli occhi, specie se come me siete amanti di tutti questi dettagli che rendono un gioco ancora più appetibile ed interessante.

Ora non vi resta che trovare il gioco che più vi si addice!

L’uomo non smette di giocare perché invecchia, invecchia perché smette di giocare.

(George Bernard Shaw)