Qualche mese fa, insieme al mio collega Giovanni, sono stato in via Torquato Tasso, a Mantova. Chi non conosce la città non può saperlo ma quello è un punto in cui da sempre si concentrano diverse Scuole Superiori. Da ragazzo anche io passavo di lì quando frequentavo Ragioneria.

Erano ormai moltissimi anni che non ci tornavo e mi ha colpito come tutto sia rimasto esattamente come trent’anni fa: stesso piazzale, stesso portone d’ingresso, stesse scritte sui muri, stesse biciclette ammalorate appoggiate al muro. Una cosa che però è cambiata profondamente, ossia i nomi degli istituti. La mia cara Ragioneria ora si chiama Istituto Tecnico Economico, l’adiacente Geometri ora si chiama Istituto Tecnico Tecnologico e le vicine Magistrali ora si chiamano Liceo delle Scienze Umane. Una ventata di novità che ha soffiato via la polvere anche dall’offerta didattica che, dentro a quegli inamovibili palazzi storici, è profondamente cambiata negli ultimi decenni, assieme alla comunicazione tra istituti e ragazzi e tra istituti e genitori.

Per questo io e Giovanni eravamo lì. Per comprendere di più e meglio tutti i cambiamenti, per capire come la nostra agenzia può ritagliarsi un ruolo nel dialogo con i centri dell’istruzione e della prima formazione di chi sta per diventare adulto.

Ecco un elenco di alcuni degli indirizzi che oggi i ragazzi di quattordici anni di età possono scegliere di affrontare:

  • Amministrazione, Finanza e Marketing
  • Sistemi Informativi Aziendali
  • Relazioni Internazionali per il Marketing
  • Indirizzo Turismo
  • Corso Trasporti e Logistica
  • Corso Grafica e Comunicazione
  • Corso Costruzione Ambiente e Territorio

Piuttosto diversi da quelli di un tempo, non trovate?

Molto spesso la scuola è facile bersaglio di critiche e valutazioni taglienti. Sicuramente ricopre un ruolo di enorme responsabilità e altrettanto sicuramente ci sono aspetti da migliorare, ma davvero merita di essere accusata di tutte le colpe che le vengono attribuite? Non appena noi qui ci siamo chiesti quanto ne sapevamo su cosa si insegna oggi nelle aule abbiamo scoperto l’elenco decisamente inaspettato degli indirizzi qui sopra, dimostrazione che ne sapevamo davvero troppo poco. Una delle tante accuse punta il dito sulla grande distanza tra il mondo della scuola e il mondo delle imprese, ma è davvero così vero? E di chi può essere la responsabilità di quella distanza? Necessariamente solo della scuola?

Non siamo certo i primi a porci queste domande e non pretendiamo di essere riconosciuti come tali. Piuttosto quello che desideriamo è giocare una parte attiva nella costruzione delle soluzioni a queste questioni. Si parla sempre di cosa la scuola deve fare – e dovrebbe fare meglio – per i ragazzi, invece viene messo decisamente meno a fuoco l’altro versante della questione scuola-impresa, ossia: cosa può fare un’azienda per una scuola? Di questo si parla sempre poco e nessuno sembra averlo davvero a cuore.

Chi di voi non ricorda il proprio esame di maturità? Chi di voi non ricorda i pensieri confusi e combattuti di quei mesi? Continuare a studiare o cercare lavoro? E continuare a studiare in che direzione, aspirando a cosa, in quale città? Ritrovandosi in coda allo sportello di quale facoltà? Il lavoro mio e di Giovanni ci ha portati anche nelle segreterie di quelle facoltà, di quegli istituti post-diploma. Il nostro percorso procede come prosegue quello dei ragazzi che lì si iscrivono.

il bellissimo visual di promozione dell’Istituto Design Palladio di Verona

Bastano davvero poche visite, pochi incontri, pochi scambi di esperienze e visioni per rendersi conto che l’offerta formativa dopo la maturità è semplicemente sterminata. Lauree triennali, magistrali, master, corsi triennali e biennali. I ragazzi hanno la possibilità di accedere a percorsi di studio incredibilmente vari e interessanti, anche se forse non così semplici da scegliere per un neo diplomato.

Ne cito solo alcuni scelti tra gli istituti con cui siamo attualmente più in contatto (IED, IULM, Unimore, Palladio, Accademia Santa Giulia) tra i tanti che offrono:

  • Visual Design
  • Marketing e organizzazione d’impresa
  • Character Animation & Motion Design
  • Video & Filmmaking
  • Ingegneria Informatica
  • Web & Social Media
  • Pubblicità, comunicazione digitale e creatività d’impresa 
  • 3D Artist per Video Games
  • Digital marketing
  • Design della Comunicazione
  • Design Strategy e Management
  • Interaction Design e User Experience

Tuttavia questa lista, per quanto incompleta, ci fornisce già una risposta più che esaustiva: l’agenzia, senza invadere le rispettive competenze e aree d’azione, deve agevolare dinamiche di comunicazione che altrimenti resterebbero fisiologicamente troppo complesse e mai spontanee. Anche in questo caso non siamo certo i primi a mappare la vita formativa dei ragazzi prima dell’ingresso nel mondo del lavoro, anzi, sia noi, che tutto il mondo delle industrie creative, possiamo prendere a modello i casi di successo che già in altri settori avvengono, basti pensare al settore della meccanica e dell’ingegneria, e a come da sempre dialogano con il mondo dell’istruzione.

Attivare strumenti come borse di studio, sostegni socio-economici per l’accesso allo studio, percorsi di alternanza scuola-lavoro, percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento, open day, non è nulla di troppo complesso per un’azienda ben organizzata e con voglia di fare. Quello di cui invece ci stiamo accorgendo, è che lo scoglio più grande da superare forse è l’inabituale dialogo con il mondo dell’istruzione.

Ma se il problema più grande tra le scuole e un’agenzia di comunicazione risulta essere un problema legato a come comunicare tra loro, a chi dei due attori in campo credete che spetti la responsabilità di rimediare?

Ciao

SF.