Avete mai sentito parlare del blocco dello scrittore? Quella sensazione in cui vi trovate davanti ad un foglio bianco o allo schermo del vostro computer e non sapete mai quale lettera digitare per prima? E quella pagina resta lì, il cursore lampeggia sempre più velocemente, quasi ad esortarvi di premere un maledetto pulsante. Ma la mente rimane vuota, il tempo scorre, e l’idea non arriva.

È esattamente quello che sta succedendo a me in questo momento. Devo scrivere un articolo per il blog ma non so da dove iniziare. Non ho nemmeno pensato a quale argomento trattare e sono arrivato in ritardo con la mia consegna, per la quale ho già subìto la classica tirata d’orecchi dalla mia caporedattrice.

Avevo pensato di scrivere su un argomento d’attualità, così ho dato un’occhiata ai Trending Topic su Twitter e ho ricevuto questi risultati:

#Gattuso (allenatore del Milan) troppo di nicchia ma, lasciatemelo dire, grande uomo e professionista.

#MarkCaltagirone (professione sconosciuta) è stato e rimarrà sempre un hashtag, visto che non vedremo mai il suo volto.

#Salvini (Premier della Lega) ha trionfato proprio grazie alla sua comunicazione ma è un’analisi che preferisco lasciare ad altri colleghi giornalisti.

Quindi ho deciso di lasciar perdere.

 

Di cosa stavo parlando? Ah sì del blocco dello scrittore. Che forse è un termine già un po’ datato. Oggi i nuovi scrittori sono i blogger, i content manager e i copywriter che, a volte, devono affrontare la paura del vuoto e dell’incapacità di sviluppare idee e testi piacevoli per il pubblico al quale si rivolgono. Sia chiaro, è una cosa del tutto normale, sia per chi utilizza la scrittura come professione sia per tutti coloro che, per un motivo o per l’altro, devono scrivere un semplice testo o una comunicazione scritta più o meno lunga.

Per incontrare le prime volte in cui ho affrontato questo blocco devo risalire ai tempi delle scuole elementari, quelli dei primi temi in classe, quando la maestra d’italiano metteva alla prova le nostre doti di scrittura e di inventiva. Lo devo ammettere: ho sempre odiato i temi, in particolar modo quelli a “ruota libera” in cui dovevi esprimere in un foglio a protocollo la tua opinione riguardante un determinato argomento. “Cara maestra, io in testa avrei anche mille idee ed opinioni, ma non so davvero come scriverle e da dove iniziare il mio testo” ripetevo in continuazione osservando quell’odioso foglio bianco davanti a me. Quasi sicuramente sarà successo ad ognuno di voi, almeno una volta nella vita. Eppure, poi ho deciso di svolgere un lavoro il cui nucleo portante è proprio la scrittura.

In giro per il web, esistono tantissimi articoli che parlano di questo fatidico “blocco dello scrittore”, così come moltissimi tutorial che spiegano come superarlo. Una cosa va detta: non esiste un metodo univoco per affrontarlo e ogni consiglio può essere utile o meno a seconda della persona a cui lo diamo. Io mi limiterò a riportare la mia esperienza, a dire come mi comporto quando fatico a trovare idee per iniziare un testo, un claim oppure un articolo.

Primo: distraetevi.

Se la testa è vuota e vaga senza una meta, fate qualcos’altro. Se siete in ufficio, alzatevi dalla sedia, staccate gli occhi dal computer e fatevi un giro per i corridoi. Se siete a casa, preparatevi qualcosa da mangiare, fate una corsa, distraetevi con un’attività che vi piace. Ogni stimolo esterno potrebbe esservi utile per sbloccare l’idea giusta.

Secondo: leggete.

Leggete tanto: quotidiani, libri, riviste, periodici di approfondimento. In ognuno di loro potrete trovare ispirazione per i vostri testi o semplicemente trovare uno stile di scrittura che potrete poi rendere vostro. Guardate i migliori, solo così avrete la possibilità di imparare e migliorare a vostra volta.

Terzo: chiedete consiglio.

Non è una sconfitta. Può capitare a volte di non riuscire ad avere un’idea brillante o non sapere come metterla per iscritto. Chiedete un parere ai vostri colleghi, amici o collaboratori. Magari loro riescono ad esprimere un concetto o a dire una parola che accende in voi la luce.

Solamente tre consigli? Sì, questo è tutto ciò che vi serve per affrontare il vostro blocco dello scrittore. O almeno quello che, a mio modestissimo parere, penso sia sufficientemente utile per superarlo. Se non ci siete riusciti, sappiate che ne avete appena avuto una prova sotto gli occhi leggendo questo articolo (se siete arrivati fino a qui).

Scrivere del blocco dello scrittore è meglio che non scrivere per niente.

Charles Bukowski

Ho scritto un articolo di 785 parole partendo dal blocco dello scrittore che voleva in tutti i modi rovinarmi la giornata di oggi. 4800 caratteri su qualcosa che mi ostinavo a voler superare.

Direi che ci sono riuscito, no?