È estate, ed è forse il periodo peggiore per giocare ai videogames ma è sicuramente il periodo migliore per far diventare questo argomento un articolo di costume e comunicazione  da leggere sotto l’ombrellone (o l’ombrello vista la situazione meteorologica attuale).

È l’anno di Ready Player One, ed è l’anno della consacrazione del gaming come nuova frontiera dell’intrattenimento; è l’anno di Fortnite, di Pubg, di Red Dead Redemption 2, della (forse) rinascita di No Man’s Sky e dell’inizio delle esperienze in Realtà Virtuale (seppur ancora molto distanti da quelle di Parzival).

Un po’ come lui, nascosto nel suo camper, anche noi gamers quarantenni, trentenni e non più ventenni viviamo parte della nostra vita nascosti per evitare sguardi indignati di famigliari, partner e amici; un po’ come dei goffi supereroi, di giorno viviamo la nostra vita e al calar del sole, lontani da occhi indiscreti, ci cambiamo di costume per entrare in altre realtà.

Se già state pensando al racconto di esseri che vivono una doppia identità, tra reale e virtuale, vi state sbagliando di grosso e forse è proprio da qui, e da preconcetti come questo, che nasce l’assurda discriminazione che ogni giorno colpisce gli adulti che giocano ai videogames.

Se è socialmente accettabile essere appassionati di film e se conoscere registi, trame e citazioni spesso rende quell’individuo degno di nota, è invece socialmente deprecabile passare due ore a giocare a un videogame, parlare di gameplay, storie ed easter egg. Chi come me lavora in comunicazione, non può non domandarsene il motivo dato che sempre di entertainment si tratta e dato che oggi la qualità produttiva del mondo del gaming è addirittura superiore a quella del cinema. Ovviamente noi maledetti pubblicitari ce ne siamo già accorti da un pezzo. Ciò di cui invece alcuni non si sono accorti, lo trovate nelle prossime righe.

Care amiche e amici; care mogli e fidanzate; cari genitori; cari perfetti sconosciuti inconsapevoli di ciò che vi state perdendo, vi scriviamo queste righe perché è ormai diventato impossibile parlare di giochi con voi. Ci avete rinchiusi in un angolo della casa o relegati in garage o a una sedia fuori in giardino sotto a una piccola tettoia. Ci avete allontanato in quello che a voi sembra l’angolo dietro alla lavagna ma che invece è un metro quadro di meravigliosa essenza creativa, un metro quadro di sconfinati orizzonti magici, di avventure incredibili da vivere tra amici. Un metro quadro di infinito divertimento.

Le evoluzioni che negli ultimi anni il settore del gaming ha generato hanno a volte dell’incredibile. Visivamente le produzioni sono incantevoli e le storie raccontate sono interessanti, con sceneggiature ad altissimo livello e personaggi dalla caratterizzazione credibile tanto da poter competere con normali attori. Giocare a un bel gioco ti lascia dentro le stesse forti emozioni di quel bel film o di quella appassionante serie che tutti noi abbiamo provato più volte. Spesso, proprio come succede con i libri, il gioco è ancora meglio, più immersivo e più emozionate di un film. Proprio come un libro, te lo gusti, sera dopo sera, con i tuoi tempi e con il tuo personale modo di raggiungere la fine, l’ultima pagina.

Proprio come libri, film e serie tv, le produzioni spaziano tra moltissimi generi e raccontano storie molto varie e molto lontane dall’idea banale che generalmente ha chi non gioca: non è tutto solo corri, salta, spara come molti immaginano; certo, c’è anche quello ed è sempre un gran divertimento! E se siete tra quelli che “io il joystick non lo saprò mai usare” fidatevi che se siete riusciti a usare il telecomando di Sky o l’assurdo menù del digitale terrestre, ci riuscirete senza alcun problema; che poi se l’hanno chiamato joy-stick un po’ di gioia vedrete che ve la darà, vi basterà dargli una chance senza partire prevenuti. Scacciando i luoghi comuni che avete in testa.

Così facendo, potreste ad esempio trovarvi ad esplorare l’antico Egitto, minuziosamente ricostruito, come mi è recentemente capitato di fare con il mio caro amico Snottyleo.

Potreste trovarvi in un’immensa foresta a caccia di enormi dinosauri insieme a me, Decadandy e WerehamsterEU.

Potreste paracadutarvi dal mitico Battle Bus insieme a Mrsplasson e Debbio1642 per cercare di rimanere gli ultimi sopravvissuti alla battaglia reale girovagando tra assurdi luoghi come Boschetto Bisunto e Tomato Town.

Potreste essere invece, più probabilmente in questo momento, rilassati in spiaggia con il telefono in mano; in tal caso vi consiglio di stare alla larga da Pizzol8, Marckzu, LeoK78: sareste facile bersaglio del loro 8X

A tutti loro che in questi anni mi hanno fatto vivere momenti di indimenticabile divertimento, va il mio grazie di cuore.

A tutti voi, che vi mettiate in gioco o meno, che siate in vacanza o meno, va tutta la mia riconoscenza per aver passato 5 minuti spensierati insieme a me, durante questa strana estate.

GG

Sebastiano aka RioFu

Ps. Per piacere non dite alla mia ragazza che ho scritto questo articolo.