In principio era via Verona 17/C.

L’ufficio #1 di copiaincolla era molto piccolo. Talmente piccolo che non ero stata assunta perché non c’era spazio. E infatti non ci ho mai lavorato. L’ufficio però me lo ricordo. Non c’era una sala d’attesa e mentre aspettavo seduta sulla sedia di qualcuno probabilmente in ferie (d’altronde anche la Apple ha iniziato in un garage) di fare un colloquio conoscitivo, girate di spalle vedevo per la prima volta Silvia ed Elena, allora semplici Graphic Designers.
Allora non lo sapevo, ma loro due sarebbero diventate presto le mie due colleghe più strette, compagne di progetti di comunicazione di qualsiasi tipo.

Le suddette Elena e Silvia, oggi Art Founders

Il mio colloquio l’avevo fatto nella piccola sala riunioni, in cui c’era un solo tavolo e poco altro (sempre perché, oggettivamente, non ci stava molto altro!).
Con il tempo, attraverso i racconti dei colleghi, ho scoperto che la sala riunioni confinava, attraverso una sottilissima parete, probabilmente cartongesso, con l’unico bagno dell’ufficio.

Last but not least, confinante con la sala riunioni c’era l’allora reparto web, composto, ai tempi, da soli 4 programmatori. Era passato poco tempo dal 1999, l’anno dell’apertura, e copiaincolla era ancora composta da poche persone.

Poi con una campagna che titolava “copiaincolla in movimento” la sede diventò via dei Toscani 36 (la E l’abbiamo acquisita col tempo).

Un posto gigante, enorme, finalmente con un ingresso vero, un magazzino che fungeva anche da sala di posa per i servizi fotografici interni (chiamato Ghiacciaia per le costanti basse temperature), una cucina (!), due  bagni (!!) e un enorme open space (!!!).

E un posto per me!
Sì, perché puntuale come un orologio svizzero mi ero ripresentata alla porta con i miei 23 anni, fresca di IED, il mio curriculum semi-vuoto e il mio portfolio semi-pieno.

Dell’ufficio di via dei Toscani ricordo come negli anni si sia popolato di persone, poche solo di passaggio, moltissime ancora qui (come Silvia e Elena!).
Di come all’inizio sembrava gigante e sul finire invece ci stava strettissimo.

Mi ricordo di quel periodo in cui abbiamo avuto 3 vespe e un maggiolino vintage sparsi nelle varie zone dell’ufficio.

E di quando poi è arrivato il razzo giallo, che è diventato il simbolo di copiaincolla e attorno al quale è stata costruita la sede di via Bachelet.

Il razzo giallo viene da qui. Da Mantova Creativa 2013.

Di quando nelle pause pranzo – un tempo addirittura lunghe due ore – avevamo tempo a sufficienza (e voglia) per giocare a Guitar Hero sul maxischermo con la Wii. Ricordo i pranzi organizzati tutti insieme, cucinati metà a casa (i fornelli non li abbiamo mai avuti) e completati in cucina.
Indimenticabile un Italia Vs Cina in cui uno di noi – non vi dirò MAI chi – mescola gli spaghetti al ragù con le mani. In canottiera. Bianca. A costine.

Ricordo lo sconosciuto che un giorno si è presentato alla porta con un borsone da palestra pensando di trovarla ancora (prima della nostra agenzia in via dei Toscani 36 c’era infatti una palestra). La scritta pubblicità sulla porta poteva essere un indizio del fatto che si trovasse nel posto sbagliato ma avevamo comunque apprezzato la sua buona attitudine ad uno stile di vita sano.

Per non parlare di quelli che, fraintendendo le attività di un’agenzia di comunicazione, citofonavano chiedendoci: “fate fotocopie?” o “potete scansionarmi questo documento?”. Ad alcuni è andata bene per aver sorpreso qualcun altro di noi in giorni di spiccata disponibilità emotiva, ed è stato accontentato.

Mi ricordo della Seat che passava puntuale davanti all’agenzia tutti i pomeriggi tra le 16.15 e le 16.30 e suonava il clacson quando ci vedeva in pausa. Non abbiamo mai capito chi fosse, gli avevamo anche dedicato un post su Facebook sperando che si dichiarasse, purtroppo senza successo.

Amico o amica della Seat, se ci sei, batti un colpo per favore (O suona il clacson!, ndr)

Un’altra cosa che non dimenticherò è quando ci trovavamo all’alba nel parcheggio dell’agenzia pronti a partire per un nuovo viaggio aziendale spediti tutti quanti da qualche parte nel mondo. E di quando poi tornavamo agli orari più improbabili, stanchi morti ma soddisfatti di ciò che portavamo a casa in termini di idee e in borse di souvenir particolarmente kitsch che ci hanno seguito nelle varie sedi.

Lo stesso parcheggio è stato testimone di traghettamenti da un’auto all’altra dopo qualche bomba d’acqua estiva. O di un albero ribaltato dopo un forte temporale. E delle paperelle che galleggiavano nelle pozzanghere. Potremmo dire che siamo forgiati dal tempo, anche quello meteorologico!

Mi ricordo gli allestimenti natalizi. L’enorme pino davanti alla sede veniva adobato – con fatica e sudore dei pochi prescelti dal caso – con le meravigliose icone di Adobe interamente realizzate da noi.

Via dei Toscani 36/E è ancora, inevitabilmente, la detentrice numero uno di un sacco di aneddoti che ci hanno accompagnati per molti anni.

Ha affrontato, vuota, buona parte della pandemia, con tutti noi a casa in smart working. E ci ha riaccolti quando pian piano abbiamo cominciato a rientrare tutti un po’ per volta.

È stata testimone di gioie e dolori, di matrimoni, figli, nipoti, etc.

Sulla porta di via dei Toscani 36/E abbiamo attaccato 6 fiocchi.
Due azzurri e 4 rosa, in ultimo gli indimenticabili fiocchi di Viola, Bianca e Azzurra che ci hanno fatti sorridere e che fanno sorridere tuttora tutti quelli a cui lo raccontiamo.

Se ve lo state chiedendo, no, non ci siamo messi d’accordo.

 

Da un mese e mezzo circa siamo in una sede nuova, bellissima.
Una parte c’era già, l’altra l’abbiamo costruita. Chi è abituato a passarci davanti durante il proprio tragitto non può fare a meno di notarla. Da via Bachelet 12 (questo è il nome della nostra nuova via) passeranno tante persone anche all’interno. Nelle nuove sale riunioni firmeremo nuovi contratti, presenteremo nuove campagne, incontreremo i prossimi clienti.

Dal forno a legna usciranno tantissime buonissime pizze.
Nel suo giardino festeggeremo i nostri compleanni, i premi che vinceremo, le gare vinte. Potremmo far nascere anche un piccolo orto, ma forse resteremo vittime della pigrizia.

Qui in via Bachelet 12 costruiremo il nostro futuro, si creeranno nuovi ricordi e nuovi aneddoti da raccontare.

Senza dimenticarci da dove veniamo.

Da via dei Toscani 36/E.
E prima ancora da via Verona 17/C.