Mi capita di trascorrere delle notti in cui i pensieri mi accompagnano e ripensando alla giornata trascorsa inizia l’iter di tutte le cose fatte, quelle da fare e quelle che non so se riuscirò a finire di fare in questa vita.

È un po’ come contare le pecore, ma senza le pecore e senza contare.
Vabbè, praticamente è l’avere la testa colma di talmente tante cose, idee, progetti, presentazioni, telefonate, mail e quant’altro che si mettono in fila e mi fanno “ciao ciao” con la manina.

Se dovesse succedere anche a voi di avere pensieri durante la notte, vi consiglio di utilizzare qualche prodotto naturale, ad esempio quello di cui trovate una buona comunicazione qui 🙂

Fortunatamente, ci sono anche le notti in cui appena socchiudo gli occhi faccio dei sogni incredibili: parte tutto da qualcosa che è nella mia fantasia, da qualcosa che ho vissuto durante la giornata, da qualcosa che mi hanno detto o che ho sentito… poi il mio io onirico prende il sopravvento e vivo delle avventure ad occhi chiusi che spesso sono davvero incredibili.

Un open space molto open e poco space

Ecco, più ci penso e più credo che il merito di queste avventure incredibili sia anche merito del posto in cui trascorro oltre un terzo della mia giornata. Indubbio dire che si trovano un sacco di stimoli, tra la battuta del collega fatta alla macchinetta del caffè o sulla chat dell’ufficio, o magari stando vicini alla sagoma a dimensione – e qui scusate la battuta! – reale della Regina Elisabetta che ci guarda lavorare, in un open space molto open e poco space, ascoltando le playlist di dubbio gusto di qualche collega che ti trovi a sorbire anche se non lo vorresti, festeggiando continui compleanni, ma anche anniversari, cresime e vincite mancate al Superenalotto purché si mangi qualcosa insieme, all’ombra di un razzo giallo alto 4 metri posizionato in centro all’ufficio.

Tutto questo ci porta a fare dei viaggi mentali incredibili, in un’atmosfera di continua creatività, anche innata a volte, è fonte di ispirazione per tutti noi.

Dall’altro lato c’è anche che abbiamo la fortuna di fare uno dei lavori più belli al mondo: non c’è niente di facile a questo mondo, e di certo questo non è tra i lavori più facili, ma non si può certo dire che sia triste, che sia logorante, che sia automatico, che sia monotono. Difficile, complesso, complicato, sì, ma molto molto molto motivante allo stesso tempo.

E allora per questo credo che il merito dei miei sogni sia grazie all’aria che respiro (almeno quando non tutti qui sono influenzati!), al continuo entusiasmo nell’apprendere cose nuove che solo pochi anni fa erano meno della metà ed ora invece crescono a vista.

E quindi quando chiudo gli occhi la sera, stanca della giornata, mi ritrovo a sognare tutte cose incredibili e penso a quanto sono fortunata a lavorare in un posto come questo ma soprattutto con persone come queste.

Vi auguro di sognare e di non smettere mai di farlo.

Perché si sa, “i sogni son desideri”, come diceva la mia amica Cenerentola.

p.s.: Se qualcuno è curioso di sapere qual è il mio sogno più ricorrente, sappiate che sogno spesso di possedere un Chiringuito sulla spiaggia di un mare caraibico e di trascorrere lì le mie giornate. Servendo cocktail, costantemente in costume e in una dimensione senza tempo.