Qualche settimana fa parlavo con una mia amica di libri. In realtà non parlavamo di libri, ma del fatto che ci siamo accorte entrambe di quanto leggiamo sempre meno libri, anno dopo anno. Una conversazione simile l’ho avuta anche qualche giorno fa con alcuni colleghi. Stessa constatazione, stesso rammarico, ma nessuna parvenza di soluzione. Sempre che debba esserci una soluzione alla cosa. Quanto incide su una persona leggere meno? Cosa vuol dire leggere meno oggi?

Mi riferisco alla sana lettura di un libro su una comoda poltrona, su un divano o a letto prima di addormentarsi. Quel momento in cui sfogli le pagine di carta che hanno quel profumo che solo loro e la mente si fa catturare dal racconto, dalla storia, dal romanzo, dal giallo, etc.

Meno tempo? Meno voglia? Maggior sforzo degli occhi? Leggere un libro è diventato davvero così complicato? Complicato perché come società siamo sommersi da altre cose da leggere sui nostri smartphone, tablet e computer. 
Sommersi dalle news, dall’attualità, dal gossip, dalle uscite delle ultime serie tv e dai vincitori del premio Oscar in un attimo. La comunicazione è cambiata e di conseguenza le abitudini. È sicuramente vero che non leggiamo più come un tempo, perché è cambiato il modo di leggere in sé. È sicuramente vero che non leggiamo più le stesse cose di un tempo, perché una volta leggere significava leggere un libro o un quotidiano, mentre ora si possono leggere anche un sacco di altre cose grazie a nuovi canali.

Ciò nonostante il tema libri qui a copiaincolla ora che ci penso è abbastanza sentito, ad esempio:

  • uno di noi ha scritto un libro
  • un altro di noi ha ideato un’iniziativa secondo la quale mette a disposizione alcuni libri per lui significativi e offre una brioche ogni volta che qualcuno li legge
  • i regali che qui ci scambiamo più spesso sono libri
  • la nostra libreria è ben fornita, da spunti creativi a pop-up, da libri con sole immagini a campionari di carte di ogni tipo per ispirazioni e nuove idee

Alice nella sede delle meraviglie

Di recente ho scaricato un’app che tiene traccia dei libri che vengono letti. Ho provato quindi ad inserire quelli letti da inizio anno. Una tragedia.

Ebbene sì, da inizio anno non ne ho letto nemmeno uno o meglio, ne ho finito uno che ho iniziato l’anno scorso e ne ho iniziato un altro che non ho ancora finito.

Siamo solo all’inizio di Aprile, “ci sta”. Poi sono andata indietro nel tempo e la media di libri letti all’anno sono davvero pochi pochissimi.

Anche per voi è così? Provate a pensarci. Contateli.

E che sensazione provate nel saperlo? Spallucce o un po’ di dispiacere?
Io sono team dispiacere: per quel mancato momento dita/cartachesololeihaquelprofumo/lucinabassa/copertina/occhiunpo’stanchi/segnalibrochepassadilibroinlibro, perché d’istinto mi verrebbe da dire che mi manca il tempo mentre invece razionalmente sento che è la voglia a venire meno. Ed è un peccato, un grandissimo peccato.

Quindi, senza ansia da prestazione mi sono detta che voglio provare a darmi un obiettivo, cioè finire il libro che da tempo ho iniziato: 
il mio mattone di Murakami di BEN 760 pagine. 
Finirlo non tanto per finirlo ma quanto per ricavarmi quel tempo prezioso con il libro tra le mani, con la casa in silenzio e i cinguettii come sottofondo, con la concentrazione di chi si vuole prendere cura della propria mente in questo modo.

Poi, per aumentare il mio margine personale di raggiungimento, aggiungerò anche quelli che leggo insieme ai miei due bambini: il tempo per farlo è davvero sempre molto poco, le giornate sono piene e i mille impegni della giornata anche nel fine settimana non sempre riescono a permettere di ritagliarsi anche quel momento di lettura. L’ideale per noi è la sera: prima di andare a letto leggiamo una pagina di un libro, non necessariamente con storie della buonanotte ma a loro piace sentirmi leggere una storia nuova. A volte ci sono domande su quella storia, a volte la stanchezza prevale.

E voi che lettori siete? E che libro mi suggerite?