Da adolescente avevo una mini rubrica in cui annotavo in rigoroso ordine alfabetico i numeri di telefono di amici e amiche. Erano numeri con prefisso, non avevo ancora il cellulare ed era ancora il periodo in cui ci si telefonava a casa tra amici.

Nonostante il taccuino pieno di numeri, la rubrica mi serviva a poco e sapete perché? Perché conservavo nella mia mente ogni singolo numero di telefono. Li sapevo a memoria. Non che mi allenassi a farlo, mi veniva facile. Ed è stato utilissimo soprattutto quando, ai tempi in cui se si era in giro si chiamava dalle cabine telefoniche, ricordarsi i numeri di telefono senza avere con sé la rubrichetta, era fondamentale!

Non è l’unica cosa in cui la mia memoria mi aiuta tantissimo: un altro esempio sono le date di compleanno. Me le ricordo tutte. Da quelle degli amici di infanzia, a quelle delle persone conosciute da poco ma di cui conosco la data. Senza consultare nulla.

Anche qui, nessun allenamento. Mi viene facile.

Oppure ho bene in mente, persone, outfit, azioni, di precisi momenti anche di diversi anni passati. Senza che necessariamente ci sia un reale motivo. Semplicemente, lo ricordo.

Dove ho messo i miei quaderni di quando andavo alle elementari: lo so! Quando è stata l’ultima volta che ho fatto una determinata cosa (intendo proprio giorno e ora): lo so! Dove ho comprato quel maglione di quando andavo alle superiori: lo so!

Mi viene facile solo con alcune cose, ovviamente, e rigorosamente non controllate da me. Ad esempio, a scuola con le lezioni, le verifiche e le interrogazioni questa cosa non ha mai funzionato, ahimè 🙁 .

Quando la memoria ti fa ricordare certe sensazioni, sapori, odori del passato come la “madeleine de Proust”, in alcuni casi è utile, in altri non è una cosa positiva. Perché ricordo con molta nitidezza episodi, sensazioni, profumi del passato anche poco piacevoli: in questo caso vorrei tanto che la mia memoria mi abbandonasse e invece no, sempre senza allenamento, continua a venirmi facile pensare anche a quelle situazioni.

È involontaria ma sempre memoria è.

Esiste anche la memoria selettiva, ma non è il mio caso. Di selezione nel mio cervello ce n’è poca (giusto nel contesto scolastico quando mi serviva invece funzionasse!!!)

Spesso mi interrogo su quanto sia importante avere una buona memoria: a cosa può servire?

Ad esempio, che problema c’è oggigiorno se ti dimentichi un numero di telefono, una data di compleanno o un appuntamento? Nessuno (apparentemente). C’è qualcosa che te lo ricorda al posto della tua memoria. Esistono infatti tantissimi modi per ricordarsi queste cose ora: gli smartphone, i social, le varie app specifiche.

E allora a cosa serve avere memoria?

Come posso utilizzarla al meglio? Quanto è davvero utile che io la “conservi” così bene? Io credo che serva tenerla allenata. Serve non abusare di tutto ciò che abbiamo a disposizione oggi per trovare una data storica, una capitale, il testo di una canzone. Serve riuscire a ricordarsela quella data, quella capitale studiata a scuola, quel testo della canzone che sentiamo più volte alla radio. Serve anche ricordarsi di quell’episodio spiacevole. E allora, io ho deciso: continuerò a fare gli auguri di compleanno ai miei amici senza consultare alcun supporto.

Provateci anche voi 😉

Ora parliamo di cose serie: quindi se mi ricordo com’ero vestita il 5 Luglio 1994 o cos’ho fatto il 28 Dicembre 2018 non è da considerarsi grave, no?
O lo sono? Grave? Io?