Se vi dico “Vincent Connare” vi dice qualcosa? No? Eppure, chi come noi si trova regolarmente davanti a un computer, avrà sicuramente avuto l’onore di vedere una delle sue più celebri “creazioni”.

Signori e signore, vi presento il signor Connare: designer del più odiato/detestato/usato/inflazionato/deriso/combattuto/abusato… font.

Il Comic Sans!!!

Premetto che anch’io sono del partito “I hate Comic Sans!”. Ma mi sono chiesta: perché lo odiano così tante persone? Cos’ha di così sbagliato?

Forse nulla. Forse la colpa alla fine non è del tutto sua. Forse è di chi l’ha utilizzato e tuttora lo utilizza a sproposito.

In un’intervista Vincent Connare ha detto che “le persone normali, che non sono né tipografi né designer, scelgono il Comic Sans perché gli piace. È semplice. Il Comic Sans non è complicato, non è sofisticato, non è un carattere vecchio come uno di quelli da giornale. È divertente – ed è per questo motivo che piace alla gente“.

Prima di sollevare onde di odio, vi siete mai chiesti come mai è nato un font del genere? Come mai il signor Connare un giorno si è seduto alla sua scrivania e ha scelto di disegnare un font così?

Innanzitutto, cerchiamo di collocarlo temporalmente: 1994.

Era l’anno di Pulp Fiction, di Forrest Gump, l’anno in cui moriva Kurt Cobain, l’anno in cui miti e cult si sono fatti largo e sono diventati eterni.

E il Comic Sans nacque proprio quell’anno lì!

Iniziava l’era del digitale, la formazione delle persone in questo campo era praticamente basica. Microsoft stava cercando di lanciare un nuovo software chiamato “BOB” che fungeva da assistente a chi era in difficoltà con l’utilizzo del computer.

Quando i tecnici di Microsoft fecero vedere a Connare l’idea grafica, lui si rese conto che c’era un evidente problema di comunicazione visiva e di “tono di voce”: perché questo assistente era un cane illustrato in modo molto semplice che comunicava con l’utente tramite un fumetto. Un fumetto che utilizzava il font Times New Roman.

Per quanto bello e chiaro, nel contesto non aveva personalità e non comunicava la semplicità di Bob. Decise quindi di creare un lettering semplice e non sofisticato per far parlare il cane Bob. Poi, per una serie di motivi, non venne mai utilizzato (… e Bob fu un fallimento totale!).

Però fu così che nacque il carattere più odiato/detestato/usato/inflazionato/deriso/combattuto/abusato di tutti i tempi!

Caro Vincent, d’altra parte si sa, si possono fare tante cose belle nella vita, ma si verrà sempre ricordati per la peggiore!