Abitare in un paesino di 500 abitanti ha i suoi vantaggi. A parte la possibilità di percorrere intere strade senza incontrare nessuno, un’altra cosa interessante è conoscere tutti i soprannomi dei paesani e le loro storie. Una cosa che amo dei soprannomi di paese è che sono sempre molto dickensiani, sono nomi che rispecchiano le caratteristiche della persona stessa, ne rappresentano i tratti in una parola sola. Per una copy questa è una cosa troppo wow!!!

Sul mio blog ho una pagina dedicata alla presentazione di alcuni personaggi del mio paese, la maggior parte peraltro piuttosto singolari. Quelli che si meritano, diciamo, di essere battezzati una seconda volta. Perché i soprannomi non nascono a caso, c’è sempre una causa scatenante. Un esempio pratico. Da noi c’è questo tizio che sostiene di essere in affari con Trump e lo dice da quando Trump era impegnato più che altro a condurre il suo programma TV. Una sola delle svariate pinocchiate – ma comunque la sua preferita in assoluto – che la sua mirabile fantasia offre ogni giorno quando attacca bottone a qualcuno. Ecco, lui in paese è “Telogiuro”.

Raccontandolo tra una fetta di pizza e l’altra, io e alcuni colleghi ieri abbiamo iniziato a discutere di come una singola azione ci metta un attimo a diventare un’etichetta. E soprattutto di come nei piccoli paesi queste cose vivano molto più a lungo, tramandate di generazione in generazione. Non importa se i pronipoti di “Casòla” (dal dialetto mantovano, Cazzuola) sono idraulici, insegnanti o ricercatori. Non importa se mio nonno era un tassista, è bastata una sola suonata di campane per trasformarlo nel “Campanèr”.

Non per niente anche sui necrologi e nelle epigrafi viene riportato il soprannome. È una determinante per il modo in cui ci ricorderanno i nostri amici e i nostri conoscenti. Nel mio paese “Ufo” sarà sempre “quello che credeva negli alieni” e saranno in pochi a rammentare il suo nome all’anagrafe. Personalmente non so nemmeno quale sia. E questa cosa può anche spaventare. È una sorta di perdita d’identità, anche se a favore di una nuova.

In ogni caso, sono tutti meccanismi di naming come quelli con cui quotidianamente ci troviamo a che fare noi copy in agenzia per dare un nome a un marchio, a un prodotto, al dominio di un sito web. Ma quelli, però, sono meccanismi meravigliosamente naturali. La differenza con i nomi che diamo noi è che non c’è uno studio, non c’è un’analisi, c’è solo una profondissima spensieratezza. Ed è una cosa davvero affascinante.