Dopo un po’ – un bel po’ – torno finalmente a scrivere di tecniche di comunicazione. La parentesi Coronavirus+Nuova Sede mi ha tenuto  più lontano del solito dagli argomenti che da sempre mi appassionano in agenzia; nonostante negli ultimi 2 anni la mia agenda fosse più incentrata su procedure Covid e computi metrici non ho mai smesso di studiare e lavorare su progetti di comunicazione e in particolare su progetti di digital marketing.

Un totale di circa 5000 ore di studio e lavoro che sommate ai miei 22 anni di permanenza in agenzia mi consentono di fare un personale bilancio obbiettivo sulle criticità della materia. Un onestissimo Vademecum aperto al confronto sia con chi ha già vissuto la propria esperienza, sia con chi la sta vivendo che con chi la vivrà in un prossimo, probabilmente imminente, futuro.

8 punti, scritti con obiettività, anche quando quest’ultima rischia di sembrare demotivante, senza il fine di dissuadere nessuno, anzi con l’idea di aggiungere consapevolezza a ciò che si potrebbe incontrare lungo il percorso. Ciò di quello che segue che vi apre al confronto sarà da me graditissimo e, non da ultimo, mi preme inoltre sottolineare che per alcuni di voi queste considerazioni non si applicheranno (o suoneranno superate) ma non temo smentite nel dire che per molte imprese alcuni di questi punti appariranno inediti o condivisibili.

Non è per tutti

Lo si intuiva già dalla premessa. Non è per tutti, per tanti motivi. Tanti motivi che non contemplano l’evidenza che alcuni prodotti o servizi non hanno ancora una consuetudine di acquisto o fruizione online. Se non c’è mercato oggi, ci sarà probabilmente domani, e se non ci sarà neanche domani a nessuno sarà mai proibito provare, sperimentare o innovare. Fa per tutti ma non è per tutti.

Non è per tutti perché le risorse economiche e di tempo sono ingenti. Proporzionate ma ingenti. Cosa vuol dire ingenti? Vuol dire che la quota parte di investimento, in denaro e tempo, rispetto alle altre attività operative aziendali, occupa una fetta molto significativa. Per fare un esempio su 40 ore settimanali teoriche la mia stima è che tra il 40% e il 60% venga assorbito dalle attività di comunicazione; percentuale che sale fino al 75% per l’assorbimento sul budget di comunicazione.

Non è per tutti perché non è completamente delegabile. Non è per tutti perché richiede formazione e informazione continua, anche (o soprattutto) quando alcune parti di attività vengono delegate. Per farla facile, se non siete sul pezzo siete fritti, anche con il supporto della miglior agenzia del pianeta. Non è per tutti perché richiede di muoversi nell’incertezza. Non è per tutti perché richiede continui cambiamenti. Se vi piace vincere facile, se volete garanzia di riuscita, se pensate che voi avete capito tutto, probabilmente dovrete cambiare idea. Io ho imparato che il tema va affrontato con grande rispetto e attenzione.

Richiede un team work di altissimo livello

Ve l’ho spoilerato nel punto precedente: avrete bisogno di gente capace, avrete bisogno di essere voi stessi capaci e soprattutto avrete bisogno che il team di lavoro sia in grado di lavorare in gruppo con grande efficienza ed empatia. Se nel vostro team avete un fuoriclasse ma che non è in grado di relazionarsi con gli altri o se il fuoriclasse siete voi ma pensate che gli altri siano tutti incapaci farete una fatica enorme e otterrete scarsi risultati.
Il gruppo di lavoro e la qualità della relazioni professionali al suo interno è, a mia esperienza, il primo fattore che determina il risultato. Raggiungere un team work di alto livello richiede grandi capacità e molto lavoro. Lavorateci fin da subito, è un elemento che sarà fondamentale per tutta la vita del progetto.

È estremamente complicato

E chi dice il contrario mente sapendo di mentire. È talmente complicato che, guarda caso, molti progetti non vanno a buon fine. Le complicazioni sono su ogni step del flusso di lavoro, in particolare io mi sento di evidenziare le complicazioni tecniche e tecnologiche. Ogni giorni riscontrerete bug software, problemi tecnici informatici, passaggi di dati errati, funzionalità mancanti, aggiornamenti necessari, server lenti o irraggiungibili… È tipico che il team lavori spesso su fondamenta poco solide, a volte precarie poiché il grado di complessità di tutta l’infrastruttura è enorme e la probabilità che qualcosa non funzioni a dovere non è alta, è certa.

Io ho capito che non potrete risolvere ogni complicazione, non potrete evitarle, dovrete destreggiarvi a prevederle e aggirarle.

Strumenti evoluti ma ancora non abbastanza

Avrete/Abbiamo a disposizione moltissime soluzioni software. Molte di queste vi sembreranno da subito ottime per poi rivelarsi invece piuttosto limitate. Incontrerete durante il percorso software ottimi ma particolarmente giovani, anch’essi in evoluzione con l’evolversi della materia. Per fare una singola attività vi serviranno svariati software, più attività dovrete fare più software dovrete usare e più software userete più la loro integrazione non sarà semplice. Alla fine vi ritroverete a dover riprendere in mano Excel perché nonostante tutto vi mancherà sempre qualcosa.

Io ho imparato che non sarà il software a risolvervi i problemi, semmai ve ne creerà: il software è uno strumento ed è utile considerarlo solamente come tale.

Poche opzioni (ma che sono già troppe)

Gli strumenti di promozione digitale che avrete a disposizione sono pochi e sono sempre gli stessi: Motori di ricerca, Social Network, Newsletter, Banner/video/audio. Stop non c’è altro. Per ognuna di queste categorie però ci sono decine di piattaforme differenti con centinaia di formati differenti. Una babele di opzioni tutte molto simili tra loro. Una enciclopedia di tecniche da utilizzare che non farà altro che confondervi le idee. Il mio consiglio: non complicatevi la vita. Soprattutto in fase iniziale, state sul facile.

25% piano editoriale, 25% creatività, 25% pianificazione, 25% IT

La ricetta perfetta! Calendarizzare le attività è importantissimo, investire su messaggi e immagini in grado di farsi ricordare lo è altrettanto. Scegliere la giusta pianificazione è fondamentale e avere il vostro ufficio IT di supporto alle attività è imprescindibile.

Può sembrare banale, ma credetemi non lo è. Il trucco è bilanciare queste 4 componenti. Mi è capitato spesso di avere per le mani una creatività forte che però non aveva in giusto supporto delle altre componenti, il risultato non è stato all’altezza delle aspettative.

Fare meno ma fare meglio è sicuramente un buon modo per non sbilanciare questo magico quartetto.

Analisi Dati e IA da migliorare

Non affidatevi troppo ai dati. Ve lo dice uno che di mestiere fa analisi di dati 🙂

I dati sono una fonte enormemente ricca di informazioni, tuttavia, soprattutto all’inizio, non riusciranno a darvi indicazioni così chiare e precise come vorreste. Serve molto allenamento e serve imparare ad usarli. È un argomento che richiederebbe un approfondimento profondo, me ne rendo conto, e mi rendo anche conto che spesso si parla dei dati come qualcosa di sacro o come l’elemento che può determinare le vostre scelte. È tutto vero in teoria, ma in pratica, prima di riuscire a comprenderli, vi troverete a che fare con dati imprecisi e contraddittori che se non interpreterete correttamente potrebbero fare più male che bene. L’allenamento migliore è leggere dati, statistiche o report periodicamente in modo molto sistematico. Io mi trovo molto bene a controllarli ogni settimana, è un ottimo intervallo di tempo, non troppo lungo, non troppo breve.

Una buona notizia c’è. Non ci sono alternative

E non demotivatevi 🙂 Una strategia digitale non è ovviamente l’unica strada perseguibile, in agenzia lo sappiamo bene. Vero è che oggi per molti progetti pare a tutti scarsamente proficua l’idea di non avere elementi di marketing digitale previsti nella strategia di comunicazione. Il vostro progetto potrebbe non esserne dipendente ma difficilmente potrà farne totalmente a meno, meglio quindi avere già un’idea di cosa vi aspetta (o avere la conferma che è così che funzionano le cose).

Se è vero che le attività sono difficili, è altrettanto vero che non c’è niente di impossibile. Magari non riuscirete a raggiungere il 100% degli obbiettivi che vi siete prefissati ma certamente ne potrete raggiungerete altri molto importanti ai quali non avevate inizialmente pensato.

Il sapere, in comunicazione, è davvero potere. Apprendere nozioni e affrontare esperienze complesse è la strada da perseguire. Soprattutto per quelle tematiche che escono dalle vostre attuali competenze o dalla zona di confort che a volte tanto ci frena.

È un viaggio da vivere scomodi.

Ciao!

SF.

L’immagine di copertina è un’omaggio a questa bellissima campagna realizzata in agenzia a favore dell’ordine dei commercialisti e degli esperti contabili di Mantova.